martedì 8 dicembre 2009

La felicità di Sisifo

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Guardando con gli occhi delle persone "normali" ( considerate tali dalla cultura dominante .... si ... sarà un post incasinato...  ;) spesso convinte che il vincere a tutti i costi e l"apparire sono valori fondamentali  io appaio come un perdente e un perfetto signor nessuno .
Devo ammettere che quello sguardo pieno di superiorità e pietosa commiserazione mi spaventava.
Ma poi ho scoperto che spesso nascondeva incomprensione , paura del diverso (basta fare cose diverse dalla maggioranza x essere diversi...    :) e persino un pò di invidia.
Come ho già detto altre volte il mio carattere mi impedisce spesso di "fingere" per adattarmi e omologarmi alle situazioni e alle persone che incontro nel mio cammino.
Per  quanto mi sforzi non riesco che a essere me stesso...
A volte basterebbe essere meno impulsivo , meno orgoglioso , più diplomatico , in poche parole saper assecondare le persone che possono farci stare meglio ( che hanno influenza diretta sulle nostre vite come un capo al lavoro ad esempio...) e se occorre "saper abbassare la testa" anche quando non mi sembra giusto.
Oggi probabilmente avrei più soldi , avrei una vita sociale "piena"e sarei (o ci crederei...)qualcuno...
Invece pago di continuo i miei no , ho pochi amici (ma buoni e veri...) sono spesso etichettato come una persona da non prendere troppo in considerazione , zero probabilità di fare carriera e una vita sociale molto piatta...(x il momento....   :)
Ma in fondo mi va bene così .
Perche anche se nel mondo esterno tutto mi fa pensare di essere sbagliato quando "mi guardo dentro" una vocina mi dice che sto facendo la cosa giusta.
E la carica e la gioia di vivere che questa sensazione mi dà fa passare tutto il resto in secondo piano.
L"altro giorno mentre scrivevo un post sono andato a documentarmi su wikipedia (ammetto la mia profonda ignoranza ed ogni volta che parlo qui di qualcosa che penso di conoscere bene vado comunque a verificare eventuali lacune ) su  Albert Camus.
E qui leggendo un commento sulla sua opera Il mito di Sisifo ho riscontrato che alcuni miei pensieri sono molto simili alle sue deduzioni.
Sisifo è un personaggio della mitologia greca .
Io non mi ritrovo tanto nella sua vita (vedi il link qui sopra...) quanto nella sua "fine"...
Sisifo venne punito da Zeus obbligato a spingere per il resto della sua esistenza un masso dai piedi di una montagna fino alla sua cima ed ogni volta che la raggiungeva il masso rotolava di nuovo giù e doveva ricominciare da capo.
Nel portare ostinatamente avanti le mie idee e i miei ideali senza piegarmi (x onestà devo dire quasi mai , non sempre...) mi sento un pò come il Sisifo e la sua sfida senza possibilità di riuscita.
E a tal proposito le frasi finali del saggio di Camus mi hanno risollevato il morale...

" Lascio Sisifo ai piedi della montagna!
Si ritrova sempre il proprio fardello ma Sisifo insegna la fedeltà superiore che nega gli dèi e solleva i macigni.
Anch"egli giudica che tutto sia bene.
Questo universo , ormai senza padrone , non gli appare sterile né futile.
Ogni granello di quella pietra , ogni bagliore minerale di quella montagna , ammantata di notte , formano da soli , un mondo.
Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo.
Bisogna immaginare Sisifo felice. "


E io creatura senza arte né parte ,
io che negli occhi di chi in questo sistema ha potere e ricchezza scorgo profonda inquietudine e rancore e paura ;
 io che porto il mio masso caratteriale senza mollare mai ,
io sono felice.








Si lo so ......  Ma a fare post simpatici , scherzosi o cattivelli con argomenti da bar sport proprio non ci riesco....
Sarà che mi ritrovo più in Sisifo che in altri personaggi ...  (anche se chi mi conosce -vagamente- fuori di qui direbbe il contrario...   :)













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